Riproduciamo l’intervista a Francesco Nucara a “Il Fatto Quotidiano” pubblicata il 13 maggio. Sulla base della registrazione dobbiamo precisare che Nucara non ha mai parlato di Ruby e delle olgettine, né dato indicazioni sulla collocazione politica del Pri in futuro.
“Se Silvio Berlusconi si azzarda a fare il Partito repubblicano, gli faccio causa. Ho già pronta una bella squadra di avvocati”. Francesco Nucara è un calabrese di spirito con la battuta sempre in canna. Ma ora sembra non scherzare affatto. Ex segretario del Pri, lo storico Partito repubblicano italiano poi alleato dell’ex Cavaliere – seppur con alti e bassi – dal 2001 al 2013, acerrimo nemico di Giorgio La Malfa (con cui non si parla nemmeno più), Nucara toglie subito dal tavolo la possibilità di un restyling del partito berlusconiano in salsa americana.
Nemmeno se il simbolo non sarà l’edera, ma l’elefantino, emblema del partito di Gorge Bush e Abramo Lincoln?
Niente da fare. La legge parla chiaro. È vietato presentare liste e simboli che abbiano un nome che possa indurre l’elettore in confusione. Anche se non usa l’edera, che esiste del 1895, e guarda al modello Usa, Berlusconi il Partitoi repubblicano non lo può fare. A meno che io non decida di sciogliere il Pri. Ipotesi al momento impossibile.
E se Berlusconi lo fa lo stesso? Anche a lui non mancano gli avvocati…
Non credo sia così stupido. E poi sarebbe solo un’operazione di pure maquillage. Che c’entra Silvio Berlusconi con i Repubblicani americani quando da anni lui è filo-Putin? E non c’entra nulla nemmeno con noi.
Proprio niente?
Berlusconi è un liberale a parole. Sulla laicità dello Stato lasciamo perdere. Non è più filo-americano né atlantista. Inoltre è alleato con Salvini che vuole abolire l’euro, mentre noi lo difendiamo.
Chissà cosa direbbero Ugo La Malfa e Giovanni Spadolini…
La Malfa padre brucerebbe palazzo Grazioli. Non oso immaginare i commenti che avrebbe fatto su Ruby e le olgettine. Spadolini era più aperto politicamente, era incuriosito da Forza Italia e Lega.
Insomma, non considerava Berlusconi un alieno, come fece, sbagliando, Achille Occhetto?
No. Ma non accettò mai la sconfitta per un voto da parte di Carlo Scognamiglio per la presidenza del Senato nell’aprile del 1994. Quel giorno cominciò a morire e infatti ci lasciò qualche mese dopo, in agosto.
Lei ha sempre difeso l’autonomia del Pri anche quando Giorgio La Malfa voleva confluire nel Pdl…
E di questo ne vado fiero.
Secondo lei Berlusconi è a fine corsa?
L’uomo ha sette vite, ma il momento è difficile. Oltre ad avere una certa età, è sovrastato da Renzi e ha il partito in disgregazione. Se continuano così fra un po’ avremo più voti noi. Quando si cerca il servilismo si trovano traditori, ma Verdini e Fitto non vanno da nessuna parte.
Il suo Pri è ancora in campo: siete alleati nelle Marche con Spacca, in Campania con Caldoro e a Lamezia Terme sempre nel centrodestra…
Abbiamo lasciato libertà di scelta al nostro territorio. Ma quando si voterà per le Politiche, se dovremmo scegliere tra i due schieramenti, andremo ancora con il centrodestra.
Roma, 13 maggio 2015